lunedì 15 febbraio 2010

Permesso di soggiorno a punti

Roma – 10 ottobre 2008 - La proposta della Lega sui permessi di soggiorno a punti? Un giudizio universale sugli immigrati, promossi o bocciati in base secondo parametri definiti in buona parte dal ministro (attualmente leghista) dell’Interno.

Dal testo di uno degli emendamenti presentati dai senatori del Carroccio al disegno di legge sulla sicurezza saltano fuori tutti i particolari del nuovo cavallo di battaglia leghista sul fronte immigrazione.

Tutto ruota intorno a un “accordo di integrazione, articolato per crediti” che ogni cittadino straniero deve sottoscrivere quando chiede il permesso di soggiorno. Per mettersi in tasca i primi dieci crediti serve un “livello adeguato di conoscenza” della lingua italiana, una conoscenza di base delle “regole fondamentali dell’ordinamento giuridico” e l’adesione alla “Carta dei valori della cittadinanza e dell’integrazione” adottata dal ministero dell’Interno.

Quando il permesso viene rinnovato, c’è la possibilità di guadagnare punti. Viene premiato così chi per due anni non ha subito decurtazioni, chi ha superato con successo un “corso di integrazione” e chi dimostra un “livello adeguato di partecipazione economica e sociale alla vita della comunità nazionale e locale”.

Poi ci sono i cattivi, che perdono più o meno punti a seconda delle infrazioni che commettono. Verranno punite con una decurtazione tutte le violazioni del codice penale per le quali non scatta già l’espulsione, ma anche gli illeciti tributari o amministrativi, come può essere un parcheggio in doppia fila o una dichiarazione dei redditi lacunosa.

Chi scende sotto i cinque punti sarà tenuto a frequentare corsi di recupero e a svolgere attività socialmente utili. Nei casi più gravi, se il permesso di soggiorno verrà azzerato, scatterà invece la revoca e l’espulsione con accompagnamento alla frontiera.

Ma chi deciderà quanti punti vale un’infrazione o una buona azione? Il ministero dell’interno, che pubblicherà le tabelle con tutte le corrispondenze e definirà, d’accordo con i ministri del lavoro e dell’istruzione, i criteri per il rilascio delle attestazioni di conoscenza dell’italiano e i programmi dei corsi di integrazione.

PS: sono anch'io straniero, ma non vedo l'ora che lo approvano, chi sbaglia deve pagare, poi si sà: LA LEGGE è UGUALE PER TUTTI!!!

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